Masini: “Basta buche sulle strade, servono più controlli e maxi multe”

ottobre 12, 2013
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L’assessore ai Lavori Pubblici risponde sul problema delle buche e delle vie asfaltate riaperte dagli scavi. “Pagherà chi le asfalterà male”.

Masini, per un assessore ai Lavori Pubblici a Roma il problema numero uno, risolto in tutto il mondo e qui irrisolto dal dopoguerra, è quello delle buche sulle strade.
“L’obiettivo che ci siamo dati è quello di rendere Roma una città normale. La situazione è difficile, con un quarto dei fondi rispetto a 5 anni fa. Nonostante questo, lavoreremo affinché i romani, tornando dai viaggi all’estero, non dicano più che la nostra città non è all’altezza di una capitale europea”.
Come?
“Tra pochi mesi finirà l’appalto della manutenzione sulla grande viabilità, è un’ottima occasione per cambiare le cose. C’è già un tavolo di lavoro con le associazioni di categoria delle imprese e con le eccellenze della ricerca. A novembre faremo un convegno con università, Cnr e i comitati che ‘vivonò ogni giorno le strade, per confrontare le innovazioni. Vogliamo responsabilizzare le imprese affidando loro le strade “chiavi in mano” e potenziando il controllo con l’Osservatorio Lavori Pubblici, che sarà riattivato anche con il coinvolgimento dei cittadini”.
Ci saranno penali per le aziende che non operano bene?
“Certamente. Come per il piano tombini, scatteranno se le imprese non eseguono il lavoro a regola d’arte e non utilizzano materiali in qualità e quantità previste dal contratto. Vigileremo attraverso controlli serrati”.
 Parlava di tecniche d’avanguardia. Quali?
“Stiamo già sperimentando tecniche e materiali in uso all’estero. Per esempio, additivi per abbassare la temperatura di produzione e di posa dell’asfalto e ridurre costi ed emissioni. O, nella manutenzione, il recupero del manto senza demolizione attraverso sigillature che consentono meno rumore e cantieri meno invasivi, quindi meno traffico”.
L’altro problema è quello delle strade asfaltate e poi subito dopo riaperte dagli scavi per i servizi, gas, elettricità e linee telefoniche.
“Questo è uno dei temi chiave. Non vogliamo più vedere strade ‘Frankenstein’, aperte e ricucite con poca cura dalle aziende di servizi. La nostra idea è che possano essere le stesse imprese di manutenzione, responsabili delle strade e quindi interessate a fare i lavori al meglio, a effettuare i ripristini dopo gli scavi, coordinando le attività con le aziende dei servizi, che dovranno occuparsi delle spese e concertare gli interventi. Le strade di Roma sono un bene comune”.
Nei lavori pubblici spesso si è parlato di poca trasparenza.
“Il bando sarà innovativo e rigoroso. Il 6 dicembre sigleremo in Campidoglio un nuovo patto per lo sviluppo, la trasparenza e la legalità con imprese, autorità di vigilanza, parti sociali e associazioni di cittadini”.

 Come potranno i cittadini controllare il buon esito dei lavori stradali?

“Attraverso le associazioni coinvolte nell’Osservatorio, ma anche in modo diffuso tramite una app per segnalare le buche e vigilare sui lavori. Un modello già sperimentato, in modo diverso, con il piano tombini, per il quale ci sono arrivate già oltre 1600 segnalazioni via mail”.

di PAOLO BOCCACCI

articolo Repubblica

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