Cartelloni senza scheda. Il Consiglio di Stato boccia il ricorso delle ditte. Ora la rimozione di 5000 impianti

maggio 29, 2014
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La valanga di ricorsi si è fermata contro il muro della legge!

Ecco una delle 5 ordinanze con le quali il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso presentato da diverse ditte pubblicitarie contro la delibera 425/13 che stabiliva la rimozione dei cartelloni senza scheda, quelli in sostanza privi di ogni autorizzazione.

La decisione di secondo grado della giustizia amministrativa è arrivata oggi dopo che già il Tar aveva respinto le istanze delle imprese pubblicitarie.

Si conclude qui, dunque, il tormentato iter che cercava di sanare ben cinquemila cartelloni: ci provò per prima la giunta Alemanno che, a poche settimane dalla fine del mandato, approvò una delibera, la 116/2013 che di fatto era l’ennesimo colpo di spugna agli abusi.

L’amministrazione Marino – dopo le nostre preghiere e richieste non sempre gentili – approvò finalmente la delibera 425 che di fatto annullava la sanatoria di Alemanno.
Ma le ditte non si sono arrese, hanno presentato prima ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato. Hanno perso in entrambi i casi.

Ora dunque, non ci sono più scuse per bloccare la rimozione di questi cartelloni abusivi. A quanto ci risulta, circa 1000 sarebbero già stati rimossi o spontaneamente dalle ditte o dal Comune. Ne restano 4000 che dovrebbero sparire entro poche settimane.

Una vittoria della legalità, della quale ci prendiamo parte di merito. Bastacartelloni, assieme a Vas e Cittadinanzattiva hanno contribuito a questo risultato. E proprio l’avvocato Gianluca Piccinni, di Cittadinanzattiva Lazio, è intervenuto ad opponendum, affiancando l’avvocatura comunale contro il ricorso delle ditte.

I magistrati hanno bocciato su tutta la linea la posizione delle imprese: l’hanno ritenuta infondata e addirittura le hanno condannate al pagamento delle spese legali, cosa non usuale.

“A questo punto le ditte rimuovano subito questi impianti – ha dichiarato Marta Leonori – altrimenti il Comune agirà nei loro confronti, rivalendosi anche sul pubblicizzato”.

link al sito con l’ordinanza del consiglio di stato

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