Debito del Comune e fondi dell’Unione Europea

marzo 14, 2014
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Il 18 marzo pomeriggio dovrebbe svolgersi il Consiglio comunale
straordinario di esame degli obblighi nascenti dal cosiddetto Terzo
Decreto Salva Roma. Tutti sono invitati a parteciparvi per avere un’idea
del modo in cui il CC intende affrontare la questione,
In allegato l’art.16 del Decreto Legge n.16 del 6 marzo 2014 contenente
le disposizioni che riguardano Roma, dalle quali si evince che nei
termini di conversione del decreto in Legge (90 giorni dal 6 marzo) il
Comune deve presentare sia un rapporto che individui le cause del debito
che un piano triennale di riequilibrio del disavanzo (commi 1 e 2). Tra
le misure da assumere in codesto piano vi è, per la mobilità di cui ci
occupiamo, la lettera d) del comma 2 che prevede l’adozione di sistemi
innovativi di trasporto ed eventualmente la liberalizzazione del
servizio. Termini pesantemente ambigui. Perché l’innovazione adombrata
potrebbe limitarsi all’adozione di sistemi tecnologici che forse
potrebbero avere al più un parzialissimo e non duraturo effetto di
fluidificazione del traffico. Come l’esperienza insegna non sono finora
mai state le soluzioni tecnologiche (fossero i migliori carburanti o le
tecnologie informatiche) decisive; come lo sono invece differenti
modalità “sociali” di trasporto intermodale e organizzazioni efficaci
del traffico collettivo.
Perché poi il termine liberalizzazione allude alla privatizzazione dei
servizi stessi,che, come sappiamo, rende più difficile l’esercizio del
diritto alla mobilità, con i tagli e le cosiddette “efficienze
aziendali” volte a permettere margini di profitto per i gestori.
L’inefficienza e la corruzione presenti sulle e nelle aziende pubbliche
di trasporto vanno eliminate, come abbiamo più volte insistito, con
differenti modelli di gestione e , in particolare, facendo intervenire
nella programmazione, nella gestione e nel controllo le comunità di
utenti e di lavoratori, come prescrive la nostra Costituzione non a caso
inattuata anche su questo punto cruciale.
Infine va posto il riflettore sulla funzione del Commissariamento come
luogo di attenuazione e “scomparsa” forse del debito o di parte di esso,
posto a carico dei cittadini senza indicazione dei responsabili.
In ogni caso il 18 prossimo inizia un periodo nel quale il Comune non
può evitare quel dibattito pubblico che noi abbiamo chiesto,
precisamente anche su questo punto, con la nostra lettera del 28 gennaio
scorso.
Il 28 marzo prossimo si svolgerà nella mattina una manifestazione, un
corteo, con conclusione alla Regione Lazio, per chiedere che i Fondi
assegnati dalla Unione Europea per progetti innovativi in termini di
occupazione e di coesione sociale siano programmati in modo trasparente
e mediante un partenariato Istituzioni, imprese, sindacati e
associazioni e che poi i singoli progetti, ideati non a pioggia ma
secondo priorità condivise, siano validati da forme di decisione
partecipata. L’USB è promotrice di tale iniziativa e Calma condividendo
l’obiettivo detto, è tra le associazioni che firmano la manifestazione e
chiedono un confronto di metodo e di merito con la Regione.
Con successiva mail saranno indicate le precisazioni del caso, intanto
la data è fissata. In preparazione si dovrebbe svolgere un Incontro
pubblico, il 20 marzo, in un luogo che sarà trovato (forse il teatro
adiacente alla Regione).

Vittorio Sartogo

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