Stop alle cartelle pazze: Equitalia ci aiuta con un click

febbraio 12, 2014
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Con un solo click, tutto risolto: Equitalia da oggi è un poco (pochino…) meno antipatica visto che, per bloccare una cartella ‘pazza’ tipo la richiesta di pagamento di quanto già versato al fisco oppure un importo non dovuto, basterà andare sul sito del Gruppo e tutto sarà risolto. Il nuovo servizio a disposizione dei contribuenti sul sito www.gruppoequitalia.it permetterà ai destinatari delle cartelle pazze di annullare i pagamenti non dovuti o già compiuti o per i quali c’è una sentenza favorevole.

Questo servizio on line andrà ad aggiungersi alle altre opportunità  per richiedere la sospensione dei pagamenti non dovuti, che sono attualmente: direttamente agli sportelli, tramite fax, via e-mail o con raccomandata con ricevuta di ritorno. Secondo l’amministratore delegato di Equitalia Benedetto Mineo, con questa possibilità on line ”il fenomeno delle cartelle pazze è ormai un fenomeno del passato”. Ok, ma come funziona esattamente? Ce lo spiega proprio Equitalia sul suo sito ufficiale: in primis, occorre entrare su www.gruppoequitalia.it e attivare la procedura di sospensione della cartella pazza.

La sospensione della riscossione
Questa è la procedura: Equitalia notifica ai cittadini le cartelle di pagamento per conto di vari enti. In base alla legge di stabilità 2013 (legge 228/2012), il cittadino che ritiene non dovuti gli importi richiesti dall’ente creditore tramite qualsiasi documento notificato dagli agenti della riscossione (cartella, avviso o atto di procedura cautelare/esecutiva) può rivolgersi direttamente a Equitalia per chiedere la sospensione della riscossione.

Le condizioni della sospensione del tributo
La sospensione può essere richiesta quando il contribuente ha già pagato il tributo prima della formazione del ruolo (l’elenco dei debitori trasmesso a Equitalia dagli enti), ha ottenuto una sospensione dell’ente o del giudice, una sentenza favorevole oppure può dimostrare qualsiasi altra causa, prevista dalla norma, che rende inesigibile il credito.

Il termine per inviare la domanda
La domanda va inviata entro 90 giorni dalla notifica dell’atto per cui si chiede la sospensione. Equitalia sospende ogni attività di riscossione e invia tutta la documentazione all’ente creditore il quale verifica la correttezza della documentazione presentata e comunica l’esito sia al contribuente sia a Equitalia per l’eventuale annullamento della cartella.

Riscontro dopo 220 giorni, altrimenti somme annullate
Se dopo 220 giorni dalla presentazione della domanda l’ente creditore non fornisce riscontri, le somme contestate vengono annullate di diritto.

La procedura sul sito
La domanda si può presentare online. Il nuovo canale telematico è disponibile sul sito internet www.gruppoequitalia.it, senza la necessità di registrazione e con un percorso guidato. Basta entrare nel box “Sospendere la riscossione” e inserire nell’apposito modulo online i propri dati e quelli dell’atto per cui si presenta la domanda. È indispensabile allegare tutta la documentazione che giustifica la richiesta di sospensione (ad esempio ricevuta di pagamento, copia della sentenza) e copia di un documento di riconoscimento valido. Una volta inviata e confermata l’istanza, si riceve un riepilogo con i dati inseriti. Tutte informazioni sono disponibili sul sito internet dove è pubblicata anche una breve guida che illustra cosa fare e in quali casi si può chiedere direttamente a Equitalia di sospendere la riscossione.

http://www.pionero.it/2014/02/06/stop-alle-cartelle-pazze-equitalia-ci-aiuta-con-un-click/

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