Un film di Juan Diego Solanas. Con Jim Sturgess, Kirsten Dunst, Timothy Spall, BluMankuma, Nicholas Rose
Esistono nell’universo due mondi che si guardano capovolti: nel mondo di sotto si vive miseramente e le sue risorse sono sfruttate dalla società Transworld del mondo di sopra in cambio di miseri salari; ovviamente sono vietati contatti diretti tra gli abitanti dei due mondi. Un giorno però il piccolo Adam (Sturgess) del mondo di sotto , durante una gita in montagna, incontra Eden ( Dunst) dell’altro mondo e i due fanno amicizia fino ad innamorarsi una volta divenuti adolescenti . I vigilanti li inseguono, sparano ad Adam ed Eden, cadendo, batte la testa. Anni dopo, Adam , che sta mettendo a punto un crema che fa ringiovanire, si fa assumere dalla Transworld per incontrare Eden, che credeva morta. Qui fa amicizia con Bob (Spall), uno sfigato impiegato del mondo di sopra; anche grazie al suo aiuto riesce a contattare Eden , che per effetto della vecchia caduta ha cancellato dalla memoria ogni ricordo. Rinasce l’amore e , dopo mille traversie, i due potranno vivere insieme, in un mondo unificato dal benessere che la pomata di Adam ha portato.
Non è facile seguire le orme di un padre celebre e celebrato e Solanas jr. ci prova mettendo insieme una delle storie fantastiche più scombiccherate degli ultimi anni .Da presupposti così intricati ( “Inception” di Nolan insegna) bisogna far dipanare una storia sempre coerente e tesa ; “Upside down” si balocca tra metafore banalissimamente post-marxiste , un melò mal digerito e , visto che ci si trova un paio di incongrue scene di tango, tanto per mantenere un marchio di famiglia. Stendiamo un velo sulla direzione degli attori : Sturgess si limita a sgranare gli occhioni ed a fare spallucce, Dunst è convinta di essere ancora la fidanzatina di Spider-man ( tanto anche qui può esibirsi nel suo famoso bacio a testa in giù), si salva solo l’ottimo Spall, che si porta da casa il mestiere di attore , non a caso, preferito di Mike Leigh.