Flaminio, quel borgaccio in centro: serve un progetto di riqualificazione

gennaio 6, 2019
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corsera-roma-640x360Lo spazio dovrebbe essere adeguato al livello del centro, vista la vicinanza a piazza del Popolo e all’Auditorium. Fatta salva la casetta che fu del poeta Valentino Zeichen, andrebbe demolito tutto per fare spazio a giardini e architettura di qualità

Roma ha un pezzetto di periferia in pieno centro. Per fortuna si tratta solo di cinque ettari del Comune, quasi completamente fuori norma: ospitano insediamenti non autorizzati e funzioni non previste o addirittura attività economiche senza concessione. Il Borghetto Flaminio è poco distante da piazza del Popolo. Venticinque anni fa era candidato per la realizzazione dell’Auditorium che finì un po’ più in là. È un’area preziosa dal punto di vista ambientale ma preziosissima per il valore immobiliare. La Sapienza vuole estendervi il suo Dipartimento di Architettura e prevede che la riqualificazione si realizzerà in tempi brevi ma da troppi anni il Borghetto è un sito degradato, tanto da poter essere rinominato Borgaccio.

Il Campidoglio dovrebbe finalmente immaginare un progetto organico per adeguare questo spazio al livello del centro. Salvando la sola casetta che fu del poeta Valentino Zeichen (potrebbe rappresentare la traccia storica del sito) andrebbe demolito tutto: svuotata l’area dai tanti ingombri che la deturpano, ecco dunque giardini e architetture di qualità con funzioni pubbliche. Ma dal momento che ancora aspettiamo la completa sistemazione dell’ex mattatoio di Testaccio, non c’è da farsi illusioni. Eppure potrebbe diventare un buon test della capacità del Comune di riqualificare l’ambiente urbano.

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