Processo Mafia Capitale, decise le parti civili

ottobre 18, 2015
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C’è il Pd. Respinti i grillini

Cinque ore di camera di consiglio e una decisione resa nota solo prima di mezzanotte. Tra gli ammessi il Pd Lazio, respinta invece la richiesta dei consiglieri regionali e comunali del M5s.

Doveva essere un’udienza di passaggio, di secondaria importanza. Il processo a Mafia Capitale ha invece vissuto ieri una giornata fiume, con un’attesa infinita per conoscere chi potrà costituirsi parte civile al processo. Cinque ore di camera di consiglio e una decisione resa nota solo prima di mezzanotte.

Il Comune di Roma, il ministero dell’Interno e la Regione Lazio. E poi il Comune di Sant’Oreste, le amministrazioni giudiziarie delle cooperative sotto sequestro, l’Ama spa, il Pd Unione Regionale Lazio, l’associazione antimafia Antonino Caponnetto. Queste alcune delle parti civili ammesse dai giudici della X sezione penale del tribunale di Roma nel processo ‘Mafia Capitale’.

Il collegio, dopo oltre cinque ore di camera di consiglio, ha deciso di ammettere tra le parti lese legittimate a rivendicare danni dalle condotte degli imputati anche Sos Impresa, l’associazione Libera, Cittadinanzattiva Onlus, il Centro di iniziativa per la legalità democratica, l’Associazione nazionale vittima di usura, l’Ambulatorio Usura onlus, l’associazione antimafia Paolo Borsellino, la Lega cooperative sociali e nazionali.

Nella prima udienza erano state oltre cinquanta le istanze depositate ai giudici della X sezione penale. Un vero e proprio esercito di soggetti, tra associazioni, partiti politici ed enti locali, che hanno chiesto di poter figurare in giudizio come parti lese. E ieri questa pletora di aspiranti parti civili si è fatta sentire, provocando anche qualche momento di tensione. Il Giudice infatti non ha concesso le repliche, scatenando da parte degli avvocati difensori una vera e propria rivolta.

Non sono state ammesse la Confindustria, la Camera di commercio di Roma, la Fondazione Antonino Caponnetto, la cooperativa Capodarco, il Codacons, Legambiente Onlus e Lazio, il gruppo di rifugiati e profughi, singoli cittadini, 37 rom del campo nomadi di Castel Romano e gli ex consiglieri comunali e regionali del m5s.

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