Test d’ingresso da rifare, sospese le graduatorie di ammissione

dicembre 15, 2013
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Graduatorie da rifare all’Università di Palermo per l’ ammissione alle facoltà di medicina e infermieristiche. Dopo l‘annullamento dei test a Messina in quel caso per un guasto informatico ora è il Tar di Palermo ad intervenire accogliendo un ricorso presentato da uno degli studenti che si è visto “gabbato” dal cambiamento in corso delle regole che ha, di fatto, cancellato dagli elementi per la predisposizione della graduatoria, i” bonus maturità”.

E’ proprio il Tar di Palermo che cerca di mettere ordine nella vicenda che tante polemiche ha suscitato. La prima sospensiva è stata pubblicata ed ora all’Università dovranno cercare di correre ai ripari. Le soluzioni potrebbero essere due: rifare le graduatorie oppure  consentite agli studenti gabbati dalla cancellazione del bonus o del premio per aver ottenuto il massimo dei voti alla maturità, di potersi iscrivere alle facoltà che tanto fanno gola di fatto ampliando il parterre degli ammessi e scavalcando le previsioni del numero chiuso.

Le graduatorie per l’accesso alle professioni sanitarie non sono state morto “fortunate” quest’anno a Palermo. Prima le lunghe code e le facoltà blindate per i test un rinvio della pubblicazione poi l’arrivo della graduatoria ora “sospesa”.

Il ricorso era stato presentato da Daniele Maria Palma, assistito dall’avvocato Ferdinando Gattuccio. Il giovane aveva presentato un ricorso contro l’Università degli studi di Palermo perché nella graduatoria per l’accesso ai corsi di laurea delle professioni sanitarie, infermieristica, pubblicata su internet lo scorso 10 settembre 2013, è stato sbalzato dalla 135 esima posizione considerando il bonus e quindi dentro i 205 posti disponibili alla 469 esima posizione. Per il giovane un’ingiustizia che ha trovato d’accordo i giudici amministrativi della Prima Sezione presieduta da Giovanni Tulumello, Presidente ed Estensore (Aurora Lento, Consigliere Maria Cappellano, Primo Referendario).

“Secondo i giudici il bando da applicare è il primo e non quello che viene approvato in corso d’opera – spiega l’avvocato Gattuccio – Quindi bisognava rispettare nel conteggio anche il bonus. Il principio vale per tutti”. Non a caso i giudici ribadiscono nell’ordinanza che “il bando di concorso contiene la previsione sull’assegnazione del punteggio relativo al voto di maturità, – si legge nell’ordinanza – mentre la graduatoria finale non contiene la relativa voce”.

Uno spiraglio che si apre per alcune migliaia di studenti. Per loro si riaccendono le speranze di iscriversi in Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e alle Professioni sanitarie. Era il mese di aprile di quest’anno, quando l’ex ministro dell’Istruzione Francesco Profumo aveva lanciato il bonus-maturità: un premio variabile, da 1 a 10 punti, per coloro che avessero conseguito il titolo di maturità con una votazione superiore a 80 centesimi e comunque superiore all’80°, 85°, 90°, 95° percentile della distribuzione dei voti all’interno dell’istituto. Punteggio, quello del bonus, che quest’anno assumeva importanza capitale per l’accesso a Medicina e alle facoltà a numero chiuso. Subentrata la ministra Maria Chiara Carrozza sono stati lasciati soltanto due paletti per la conquista del premio – voto di maturità superiore o uguale a 80 centesimi e all’80° percentile, che varia da commissione a commissione – con bonus agganciato ai voti: da 80 a 100 e lode. Un cambio in corsa ora bacchettato dai giudici del Tar.

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