Stamina, Tar accoglie ricorso. Sospesa bocciatura

dicembre 10, 2013
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Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso del presidente di Stamina Vannoni e ha sospeso il decreto di nomina della Commissione del ministero della Salute che ha bocciato il metodo. Lorenzin: non possiamo lasciare malati nel dubbio.

Nuovo capitolo nel caso Stamina. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni e ha disposto la sospensione del decreto di nomina della Commissione del ministero della Salute che ha bocciato il metodo. Questo comporta anche la sospensione del parere contrario dato dalla Commissione alla sperimentazione.

Si tratta, spiegano fonti del ministero della Salute, di una sospensione in attesa di una valutazione nel merito, che sarà effettuata dal Tar a giugno. Il presidente di Stamina, Davide Vannoni, aveva presentato ricorso il 27 settembre contro il comitato, giudicandolo imparziale, essendosi molti esperti già pronunciati preventivamente contro il controverso metodo terapeutico a base di staminali del midollo. L’ufficio legale del ministero è al lavoro per valutare le azioni da intraprendere, così come l’Avvocatura dello Stato, coinvolta nella decisione del Comitato che stoppava il prosieguo della sperimentazione.

A pronunciarsi sul ricorso di Vannoni è stata la sezione Terza Quater, che ha fissato l’11 giugno l’udienza di merito. Per i giudici «è innegabile – si legge nell’ordinanza – che la Fondazione ha, come dice lo stesso ministero nella memoria depositata il 30 novembre 2013, ‘ideatò il preparato oggetto della sperimentazione, con la conseguenza che la stessa è legittimata ed ha interesse ad impugnare i provvedimenti che ne inibiscono la sperimentazione». Stamina si era rivolta al Tar contestando la composizione del Comitato scientifico, considerata «illegittima» essendo stati nominati componenti «che già prima prima dell’inizio dei lavori, avevano espresso forti perplessità, o addirittura accese critiche, sull’efficacia scientifica del metodo». Il Tar, quindi, ha ritenuto il ricorso oltre che ammissibile «anche provvisto di sufficiente fumus, non essendo stata garantita l’obiettività e l’imparzialità del giudizio, con grave nocumento per il lavoro dell’intero organo collegiale».

I giudici amministrativi, quindi esortano il ministero a modificare le nomine degli esperti, convocando anche scienziati stranieri. «Tale indipendenza va intesa primariamente in senso ideologico (e dunque non necessariamente economico, come sembra affermare il ministero nella memoria difensiva), e deve quindi concretizzarsi innanzitutto nel non approcciarsi alla sperimentazione in modo prevenuto – si legge nell’ordinanza – per averla già valutata prima ancora di esaminare la documentazione prodotta dalla Stamina Fondation». «È interesse primario dello stesso ministero della Salute – scrivono ancora i giudici – pervenire a riscontri obiettivi e, per quanto lo consenta la materia, il più possibile certi in ordine alla possibilità di iniziare la sperimentazione e, se del caso, alla sua efficacia». «È pertanto necessario – conclude l’ordinanza – che ai lavori partecipino esperti, eventualmente anche stranieri, che sulla questione non hanno già preso posizione o, se ciò non è possibile essendosi tutti gli esperti già esposti, che siano chiamati in seno al Comitato, in pari misura, anche coloro che si sono espressi in favore di tale metodo».

Il Tar sottolinea anche che «la decisione di iniziare o meno la sperimentazione sul metodo Stamina avrebbe richiesto certamente un maggiore approfondimento, atteso che l’importanza vitale che la stessa assume avrebbe giustificato la chiusura dei lavori in un arco di tempo superiore ai tre mesi impiegati dal Comitato, peraltro cadenti nel periodo feriale, aprendo un contraddittorio sulle questioni relative alla sicurezza del Metodo, uniche questioni che avrebbero potuto evitare che la sperimentazioni fosse avviata». Per i giudici, quindi, «solo un’approfondita istruttoria in contraddittorio con chi afferma che il Metodo Stamina non produce effetti negativi collaterali potrà convincere anche i malati con patologie dall’esito certamente infausto, e che su tale metodo hanno riposto le ultime speranze, che il rimedio stesso non è, almeno allo stato, effettivamente praticabile». 

Lorenzin, non possiamo lasciare malati nel dubbio
«Ho voluto attivare immediatamente le procedure per il nuovo Comitato perchè ritengo che in questa vicenda non si possano lasciare i malati e le famiglie nel dubbio». Lo sottolinea il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dopo aver annunciato la nomina di un nuovo comitato che valuterà il metodo Stamina dopo la bocciatura del Tar. 

VITE SOSPESE, SODDISFAZIONE
PER DECISIONE TAR
Il Movimento Vite Sospese esprime «soddisfazione» per la sentenza del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso di Davide Vannoni, sospendendo la bocciatura della sperimentazione del Metodo Stamina. Di questo argomento, e anche della situazione dei malati gravissimi in Italia e delle cure compassionevoli, si discuterà il prossimo 7 dicembre, a Jesi, presso l’Auditorium Hotel Federico II. L’appuntamento è alle 16,30 e saranno presenti, tra gli altri, anche Vannoni e il dottor Marino Andolina. Il convegno è stato organizzato dal Movimento Vite Sospese e dall’Associazione Sicilia Risvegli onlus. Saranno in collegamento da Roma anche i fratelli Sandro e Marco Biviano, che dal 22 luglio scorso vivono accampati davanti a Montecitorio «in attesa – scrive il movimento – che il Ministero della Salute, il Governo, il Parlamento, i politici diano una risposta e consentano a loro e a tutti i malati gravissimi la possibilità di accedere alle cure compassionevoli del Metodo Stamina».

IL MINISTERO NOMINA UN NUOVO COMITATO
Il ministero della Salute, «preso atto» della sospensiva del Tar del Lazio nella quale viene riportata la «giusta preoccupazione del Ministero della salute e della comunità scientifica – che non siano autorizzate procedure che creino solo illusioni di guarigione o comunque, e quanto meno, di un miglioramento del tipo di vita, e che si dimostrino invece nella pratica inutili o addirittura dannose – può essere, anche nella specie, superata con un`istruttoria a tal punto approfondita in tutti i suoi aspetti da non lasciare più margini di dubbio, anche ai fautori del Metodo in esame, ove il procedimento si concludesse negativamente, che il Metodo stesso non è, o almeno non è per il momento, praticabile», fatte salve le ulteriori valutazione dell`Avvocatura dello Stato anche in ordine all`impugnazione della predetta ordinanza, «si attiverà per l`attuazione del provvedimento del Tar e provvederà, già nelle prossime ore, alla nomina dei nuovi componenti del Comitato scientifico, scelti anche tra esperti stranieri».

Secondo quanto si legge nella nota del ministero, la «tempestiva ripresa dei lavori del Comitato scientifico permetterà di compiere gli approfondimenti istruttori indicati dal Tar». «Ho voluto attivare immediatamente le procedure per il nuovo Comitato perché ritengo che in questa vicenda non si possano lasciare i malati e le famiglie nel dubbio», ha detto il ministro Beatrice Lorenzin.

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