Un film di Ben Lewin. Con John Hawkes, Helen Hunt, William H. Macy, Moon Bloodgood, Annika Marks.
Mark O’Brian (Hawkes) , poeta e giornalista, è vissuto per più di 40 anni in un polmone d’acciaio per una poliomielite contratta a 6 anni. Il film ce lo mostra a 38 anni angosciato dalle richieste sessuali che il suo corpo gli trasmette. Dopo essersi dolorosamente innamorato di Amanda ( Mars), la giovane infermiera che, inevitabilmente, lavandolo lo eccita, Mark chiede, da buon cattolico, al proprio parroco, padre Brendan (Macy), il permesso di avere una qualche relazione sessuale. Il prete comprende e lo incoraggia e così lui, accompagnato dalla nuova infermiera cinese, Vera (Bloodgood) comincia a frequentare un terapista sessuale, Cheryl ( Hunt) e con lei scopre la piena sessualità. Fatalmente lui se ne innamora ma anche lei è molto coinvolta nel rapporto, tanto che decidono di non continuare le sessioni di incontri per non rischiare una situazione di incontrollabile sofferenza per entrambi. Il film prende le mosse da “Breathing lessons”, il documentario di Jessica Yu che nel 1996 ha vinto l’Oscar e Ben Lewin, il regista a sua volta poliomielitico, ha scelto la strada di un racconto molto discorsivo ed essenziale ed è riuscito a far emergere una poetica naturale e (quasi) ritrosa da una vicenda piena di insidie – dalla morbosità alla stucchevolezza –evitate grazie ad una sceneggiatura solidissima e risolta in ogni situazione e personaggio ed un casting perfetto: la Hunt è candidata all’Oscar per questo film ma tutti gli altri, Macy in testa, meriterebbero un riconoscimento. Antonio Ferraro
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