Un film di Jonathan Levine. Con Nicholas Hoult, Teresa Palmer, Analeigh Tipton, Rob Corddry, Dave Franco
In un futuro non lontano, il mondo è in mano agli zombie e, in una città , solo un manipolo di umani, guidato dal generale Grigio (John Malkovich), resiste all’invasione . I morti viventi sono di due specie: i Morti, deceduti da poco e gli Ossuti, ridotti a scheletri famelici e ferocissimi. Uno dei Morti è R. (Hoult),giovanissimo , che con il suo amico M. (Corddry) partecipa alle cacce per cibarsi di carne umana ( ma un po’ se ne vergogna). La figlia del generale , Julie (Palmer), esce per una sortita con l’amica Nora (Tipton) ed il fidanzato Perry (Franco) ma vengono aggrediti da R. e dai suoi amici ; R. vede Julie e non riesce ad ucciderla, anzi la salva, accorgendosi di provare per lei una strana attrazione – moltiplicata dai ricordi che il cervello di Perry , del quale si è cibato, gli ha trasmesso. Dopo averla nascosta nella sua tana , R. riesce a far tornare Julie salva a casa .Il processo di ri-umanizzazione , nato dal suo innamoramento, si rivela contagioso e anche M. e gli altri zombie si ritroveranno un cuore pulsante. Dopo aver, in alleanza con gli umani, sconfitti gli Ossuti, Julie ed R. potranno amarsi in un mondo pacificato .
Dopo “Twilight”, non poteva mancare un “Giulietta e Romeo” (non a caso Julie e R. , con l’amico M. come Mercuzio ) tra umani e zombie. “Warm bodies” non è alla stessa altezza ma , pur non arrivando alle vette della trilogia vampiresca, ha comunque avuto un ottimo esito di incassi in America sin dalla prima settimana di uscita (19.500.000 di dollari); probabilmente non è un caso : la percezione di sé come mostro è tipico dell’indefinitezza dolorosa dell’adolescenza . Certo , i vampiri sono da sempre dei seduttori, gli zombie no ma l’impegno con cui Julie e Nora fanno lavare ed imbellire R. fa venire uno dei mirabili saggi sull’adolescenza della psicanalista Marie Louise Von Franz.