Roma, “abusi edilizi nella bocciofila al Flaminio”: il Tar dà ragione al municipio II

dicembre 8, 2018
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162531788-19b16b3b-d118-4e41-ac40-3cb1467b053ddi LUCA MONACO (da Repubblica).

Respinto il ricorse dei titolari del Circolo che avevano costruito oltre alla pista un ristorante e una palestra.

“Modifica dei prospetti, aumenti delle cubature e cambi di destinazione d’uso” degli immobili. Interventi effettuati con una semplice comunicazione agli uffici tecnici (Scia) e senza il parere della Conferenza dei servizi. Così hanno stabilito i giudici della seconda sezione del Tar, respingendo seccamente il ricorso dei titolari del Circolo bocciofilo Flaminio contro l’ordine di ripristino dello stato dei luoghi  imposto dal municipio II. Gli abusi ravvisati dalla polizia municipale del II gruppo sul terreno comunale a quattro passi da piazza del Popolo, per il momento sono stati confermati e prevederebbero il decadimento della concessione.
Già, perché all’interno dell’area pubblica concessa dal 2012 al 2018 al prezzo di soli 1.497 euro l’anno (concessione prorogata senza il parere del consiglio municipale per altri 30 anni dall’ex minisindaco, Giuseppe Gerace) per promuovere il gioco delle bocce, oltre alla pista sono stati costruiti un anche un grande ristorante e una palestra aggiuntiva. Molti professionisti della zona si sono tesserati (al prezzo di 960 euro l’anno) per garantirsi un posto auto custodito nel piazzale del circolo. “Questa storia non finisce qui, faremo ricorso al Consiglio di Stato”, annuncia il presidente onorario dell’Associazione sportiva dilettantistica, Marco Giunio De Sanctis, il presidente della Federazione italiana bocce. “Prima andava tutto bene – continua  – poi è cambiata l’amministrazione e improvvisamente quei permessi non valgono più. È stato fatto un investimento di 2milioni di euro e ricorreremo in tutte le sedi contro questa sentenza assurda”.
Eppure il parlamentino dei Parioli ha recentemente votato all’unanimità un atto per la revoca della concessione. In prima fila per il ripristino della legalità, il vicepresidente del municipio, Andrea Alemanni (Pd). “Da quando ci siamo insediati – ragiona Alemanni – abbiamo preso una direzione ben precisa, supportata con gli atti. Partendo da quelli di disciplina edilizia, passando per l’avvio del procedimento per la revoca della concessione, fino alla votazione in consiglio della mozione per le revoca della proroga dei 30 anni. Ora il Tar ci conferma la bontà delle nostre scelte e dei nostri atti”. Di fronte ai ricorsi annunciati, Alemanni promette ancora: “Continueremo in questa direzione con la volontà di poter finalmente rimettere al più presto a bando un luogo prezioso per il nostro municipio e per la città”.

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