RISORSE DERIVANTI DALLE PREMI PAGATI DAGLI ASSICURATI

marzo 2, 2016
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PROSEGUONO LE INIZIATIVE MESSE IN CAMPO DA F.L.G. (FONDAZIONE LUIGI GUCCIONE), I.I.C.A (ISTITUTO INTERNAZIONALE PER IL CONSUMO E L’AMBIENTE) E C.I.L.D. (CENTRO DI INZIATIVE PER LA LEGALITA’ DEMOCRATICA) DOPO GLI STATI GENERALI SULLA SICUREZZA STRADALE TENUTISI L’11 E 12 NOVEMBRE 2015: INTERROGATE TUTTE LE REGIONI SULLA EFFETTIVA ATTUAZIONE DELLE NORME CHE DISCIPLINANO L’UTILIZZO DELLE RISORSE DERIVANTI DALLE PREMI PAGATI DAGLI ASSICURATI PER LA RCA OBBLIGATORIA (UNA MEDIA DI QUASI DUE MILIARDI DI EURO L’ANNO), O NON HANNO RISPOSTO NEI TERMINI DI LEGGE, O HANNO FORNITO INFORMAZIONI INSUFFICIENTI, COSTRINGENDO I SUDDETTI ENTI A RIVOLGERSI AI TAR COMPETENTI.

Negli anni 2011/2012 FLG e gli enti sopra citati inoltravano, prima al Ministero della Salute e poi al Ministero dell’Economia e Finanze, una richiesta di accesso gli atti ai sensi della legge 241/90 finalizzata a conoscere l’entità complessiva delle somme erogate nei dieci anni precedenti dalle compagnie assicurative al Servizio Sanitario Nazionale “per il rimborso delle prestazioni erogate ai danneggiati dalla circolazione dei veicoli” e frutto del prelievo coatto del 10,50% dei premi pagati dagli assicurati ai sensi della legge 526/82 e successive (da ultimo in base all’art. 334 del “Codice delle Assicurazioni”).

Il Ministero della Salute comunicava che i capitoli di bilancio relativi a tali somme erano gestiti dalle Regioni e dal MEF e quest’ultimo, a sua volta, forniva i dati delle somme versate a detto titolo dal 2001 al 2011 alle Regioni, per un totale annuo medio di circa un miliardo e 700 milioni di euro.

Le Regioni alle quali l’istanza veniva successivamente inoltrata (Lazio, Toscana e Calabria) non rispondevano.

Decisi, questa volta, gli enti in epigrafe ad andare fino in fondo, lo scorso mese di dicembre hanno inoltrato le suddette istanze a tutte le regioni italiane e, non avendo ricevuto risposta nei termini di legge, il 19/2 u.s. hanno notificato tre ricorsi ai TAR di altrettante regioni (Toscana, Calabria e Lombardia) allo scopo di ottenere un provvedimento giudiziario che imponga loro di fornire riscontro alle istanze di accesso agli atti.

Solo la Regione Lazio ha recentemente risposto senza, tuttavia, fornire dati sull’utilizzo delle citate risorse ed anzi lasciando intendere che la confusione regna sovrana.

In particolare con lettera del 26/2/16 ha comunicato, che “…non sussiste uno specifico finanziamento destinato e riversato a favore delle regioni, le quali sono invece destinatarie del solo finanziamento del sevizio sanitario garantito dallo stato”; che, “per quanto concerne l’entità della spesa pubblica sostenuta negli ultimi 10 anni a titolo di prestazioni sanitarie erogate a favore delle vittime da incidenti stradali, una simile informazione non è a disposizione della scrivente Direzione Regionale”; e, infine, che detta informazione “potrebbe probabilmente essere acquisita, su base statistica, richiedendola invece al Ministero della Salute”: e cioè lo stesso Ministero che nel 2011 aveva risposto che “l’istanza di accesso” non dovesse essere ad esso inoltrata, ma “all’Amministrazione regionale compente”.

Insomma uno scarica barile che non consente al cittadino utente della strada di conoscere come e dove vengono spesi questi denari.

In attesa, quindi, che si concludano i procedimenti dinanzi ai sopra citati TAR, le associazioni in epigrafe proseguiranno nell’opera di approfondimento e monitoraggio.

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